Visualizzazioni totali

martedì 4 aprile 2017

la tolleranza

Ciao a chi mi legge.
Cosa significa tollerare...
È un termine che prevede l'eliminazione di ogni stereotipo e preconcetto che un argomento porta con sé.
Ovvero, stabilire con certezza assoluta se un evento o un'opinione sia giusta o sbagliata.
Si può pensare che un ragionamento sia in contrasto col nostro essere, ma tollerare che qualcuno la pensi in maniera diametralmente opposta.
I singoli hanno possibilità di avere sentimenti e opinioni contrastanti, capita.
Si discute, ci si confronta e poi nei limiti, ognuno trae le sue conclusioni.
Amplificando questo concetto, si può applicare alla società?!
Siccome sono di un dato schieramento politico, se i miei avversari hanno una buona idea io la scarto a prescindere?
Se la mia squadra ha meritato di perdere perché l'avversario in campo è stato superiore sono in grado di ammetterlo, di non insultarlo?

Se questa società ha imboccato una via che è un vicolo cieco, vogliamo passare altri anni ad accusarci vicendevolmente oppure è arrivato il momento di percorrere un'altra strada?
Se i nostri giovani si perdono dietro una realtà senza più regole e responsabilità, sono privilegiati?
o forse stiamo tirando su generazioni di persone deboli viziate, senza la minima idea di cosa sia l'impegno?

Se la nostra "classe politica" è inefficace, li rimandiamo a scuola o forse li abbiamo votati per i motivi sbagliati?
Molte faccende si possono tollerare siamo adulti e sappiamo che fanno parte della quotidianità, delle mansioni che si svolgono, dei ruoli che si ricoprono.
Altre sono INTOLLERABILI!

La società, tutti compresi, a mio vedere non funziona più.
Non è dando un nome alle nuove aberranti violenze che esse si dissolvono.
Stiamo forse imparando a familiarizzare con loro?
Bullismo, femminicidio, stalker...
Li abbiamo battezzati, vogliamo combatterli o no?
Solo l'educazione può sconfiggere l'anestesia mentale.

Nutrire i bambini esattamente all'opposto di chi li arma piccolossimi...

Nutrire un cervello completamente libero da preconcetti e stereotipi significa avere una tela bianca su cui dipingere qualsiasi cosa.
E allora nuovi compositori, scrittori, artisti, inventori, scienziati, politici, potrebbero avere natali e prospettive nel nostro Paese.
RIFLETTIAMOCI, Arianna.

sabato 1 aprile 2017

i miei primi 30.000

Ciao a chi mi legge.
Direi che sono "popolare"...
È ciò che mi ha permesso di rendere i miei scritti leggibili.
Molti post citano grandi scrittori, pensatori o poeti.
Io non appartengo a nessuna di queste categorie.
Vivo la vita osservando e traducendo il mio punto di vista in pensieri fruibili a chiunque voglia distrarsi un po'.
Certo è che 30.000 pagine visualizzate stupiscono e incoraggiano.
Sono una persona concreta, fin troppo, quindi è fondamentale per me trovare un senso a ciò che faccio.
Il contatore gira e io penso che le mie riflessioni siano di supporto a chi legge.
Anche chi non condivide è importante.
Non pretendo un seguito sempre e solo accondiscendente.
È l'indifferenza che frena l'entusiasmo.
Mettere in moto ragionamenti positivi o in contrasto, è un risultato insperato.
Chi si espone con pensieri personali è criticabile.
Non mi spaventa trovo sia stimolante il confronto sempre e comunque.
Per me è fonte di arricchimento personale, culturale e di vissuto.
Non sempre sono preparata ad ogni argomento, però penso che il buon senso debba prevalere.
Ogni periodo storico ha le sue contraddizioni, questo non fa eccezione.
La differenza è il dilagare di modi e possibilità che mettono in comunicazione il mondo.

Uno di questi è il blog!

Scoperta recentissima per me diventato il prolungamento del mio stesso modo di approcciarmi alla quotidianità.
Così vivo, così scrivo!
Stupidate ed errori compresi.
Evidentemente traspare e il risultato è oggettivo.
GRAZIE
Non solo di leggermi, ma anche di continuare a farlo.
Parlando di argomenti spesso critici e spinosi il rischio è urtare suscettibilità oppure di stancare con ragionamenti che in molti considerano utopistici.
Insomma di annoiare, mostrarsi pesanti o sempre in controtendenza.
Io, di mio, ho la soddisfazione di aver superato il timore di non essere compresa.
Il resto, già detto, mi serve come sviluppo emotivo personale e testimonianza per i miei figli.
Ma se può diventare uno stimolo per altri allora sarebbe un grande privilegio e forse qualcosa di più profondo e incisivo.
Forse sono una comunicatrice, spontaneamente esprimo concetti che rappresentano più persone diverse per genere e identità.
Chissà...finché desto interesse proseguo questa condivisione.

In Generale, GRAZIE DI CUORE!

Buona vita, Arianna.



la fedeltà!

Ciao a chi mi legge.
Tema molto impegnativo, impegnato e che richiede impegno.
Come si fa con tanti stimoli, occasioni e distrazioni a NON approfittare...?!

La fedeltà è un GIURAMENTO!
Il problema è alla radice, si promette senza capirne il vero significato.
Tradire significa ingannare se stessi, quello in cui si crede, che si desidera!

Se "mi prometto" ad una persona, devo essere necessariamente sicura che racchiude e rappresenta tutto ciò che cerco in un partner.
Se mi conosco bene, so ciò che desidero e se ho la straordinaria fortuna di incontrare qualcuno che ha le caratteristiche che cerco, non ho motivo di cercare oltre, altro, altrove.
Il problema è che le persone non conoscono se stesse, quindi si sbaglia partner, capita...
Fortunatamente esiste il divorzio che ripara agonie interminabili.

La prima tappa che precede un giuramento, è stabilire se si è in grado di tenere fede alla parola data!
Se si è compreso il valore di ciò che ci apprestiamo a giurare...fedeltà!
Al partner, ad una causa più grande di noi, più importante dei singoli individui.
Diventa una specie di debito che noi siamo felici di pagare quotidianamente...forse l'unico!

Allora è necessario avere le idee chiare, sapere che cosa si desidera dalla vita, che percorso si vuole intraprendere e trovare il corrispettivo di questo sentire, nel partner definitivo.

Se è quello giusto, adatto, compatibile, il solo pensiero di essere toccati o baciati da qualcuno di diverso, ci dovrebbe suonare irreale, strano, improponibile!

La fedeltà è SENSO DI APPARTENENZA!
E se ti senti di appartenere a qualcuno tanto da creare una Famiglia, non ti passa per la testa di tradire.
Se lo si fa, è perché non si è voluta trovare altra soluzione per alleviare lo stallo o il famoso "calo del desiderio".
Ogni uomo corteggia la sua donna per poterla amare nell'intimità.
Poi le proietta addosso la figura materna e inizia a trascurarla, occhieggiando in giro.
La donna si sente umiliata, non più attraente, utilizzata come una colf e le viene...mal di testa.
Sa che lui non la desidera più, la "usa", non è più coinvolta da lui e si sottrae.
Un uomo si abitua a questo ritmo e invece di indagare, inventare, stuzzicare, cerca altrove "carne fresca".
Lei, appena trova chi le ricorda di essere una bella femmina, cede e si fa amare...già, capita!
Probabilmente mentre cercava di ravvivare il rapporto col marito, c'era il derby!!!
Forse qualche volta si sceglie affrettatamente e superficialmente la persona con cui condividere la vita.
Sbagliando, ci si accontenta di un sentimento tiepido che si fredda...
come il brodo, sciapo e comodo per i tempi di "raffreddamento".

L'Amore è passione!
Per la vita, per un progetto condiviso, per un corpo che ci da piacere, perché senza...non avrebbe senso!
Allora si che si può giurare fedeltà...

Buona vita, Arianna.