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mercoledì 25 ottobre 2017

la libertà.

Ciao a chi mi legge.
Come possiamo definire... la libertà?!
È quella sensazione che ci permette di esprimere il nostro essere, senza sentirsi giudicati e soprattutto accettando noi stessi per come siamo.
Gusti, opinioni, inclinazioni politiche, religiose e amorose comprese.
Ma, c'è un ma...
La singola libertà, finisce dove inizia quella altrui.
Quindi non può prescindere dal buon senso e dalla decenza.

Sono una donna libera, ciò mi permette di essere ridicola, sconcia o patetica solo perché non accetto le regole sociali?
Posso comportarmi o abbigliarmi in qualsiasi modo io desideri, fregandomene completamente del contesto?
Non posso farlo perché sono anche una madre e i miei figli ne soffrirebbero.
Ma se anche non ne avessi, la società stessa sarebbe ostaggio del mio comportamento contrario ad ogni regola morale!

Eh già...MORALITÀ!
Vale per tutti!
Anche per coloro che vogliono essere alternativi per forza e ad ogni costo!
Se non si accettano di buon grado le regole del vivere comune, ci sono ancora disponibili luoghi sperduti dove si 
può fare e dire qualunque cosa si voglia!

Ho conquistato uno spazio personale dove esprimo ragionamenti aperti a più soluzioni e opportunità.
Se iniziassi a offendere o insultare una qualche categoria di persone, pittosto che una fede religiosa, o una rappresentanza di vario genere, adducendo la libertà di espressione, cosa otterei?
Una infinità di querele, la perdita totale di credibilità e l'appellativo meritatissimo di...povera scema!

Anche quando ci si esprime su temi sociali, politici o alternativi, chi vuole rappresentarli, deve immedesimarsi in coloro che non concordano.
Allora, anche se non si condivide un ragionamento, siccome è compiuto nel rispetto verso il prossimo, si può essere liberi di esternarlo.

La società è formata da individui, ognuno con la sua testa più o meno pensante...
Poi ci sono quelli a cui tutto è dovuto e a cui tutto è permesso, in nome del politicamente corretto!!!
E siccome sono deboli e suscettibili, nessuno insegna loro le buone maniere, l'educazione, LA CIVILTÀ!!!

Non siete né liberi né trasgressivi, né alternativi né invidiabili.
Siete la "caricatura" di ciò che vorreste trasmettere.

Questo scritto è dedicato ai VIZIATI...
Non vi sopporto, siete prepotenti, una bruttura per il quieto vivere.

Speriamo che presto possiate assaggiare la sbobba che rifilate agli altri...chissà che non vi disgusti!

Arianna.

giovedì 19 ottobre 2017

#autolesionismo

Ciao a chi mi legge.
Tanti modi per farsi del male...perché?!
Da dove proviene questa volontà punitiva nei confronti di se stessi?!
Io credo da standard inarrivabili.
I media hanno la loro parte di colpa.
Troppo belli, di successo, ricchi e felici.
Ci sentiamo frustrati dal non essere come la società impone!
L'ambizione, l'arrivismo, hanno spodestato la voglia di partecipare?!
O si vince, si è primi, o niente!
Non sarà questo che crea frustrazione?
Essere sempre e soltanto vincenti è faticossissimo e forse irrealizzabile.
Sempre giovani, alla moda, infallibili...
Penso sia una condanna per chiunque ambisca ad una vita fatta di serenità.
Già detto, sempre e tutto non si può!
Perché allora non ci si perdona?!
Bisognerebbe soffermarsi e scrutare bene dietro le maschere di coloro che crediamo "arrivati".
In effetti molti di coloro che sono presi ad esempio, prima o poi hanno la loro quota di grattacapi, più o meno intensi.
Tutto questo apparire sempre e solo felici, appagati e indaffarati, crea molta ansia...
I momenti di pausa diventano carichi di stress e aspettative disattese.
Quasi non si potesse più stare senza far nulla.
Allora si riempiono vuoti grazie ai social network, leggendo persone che come me, contrastano " l'essereci sempre e comunque".
O magari cercando nelle bacheche personali messaggi o like o gradimenti vari!
Essere "seguiti" diventa l'imperativo assoluto.
Si cerca la conferma del proprio valore o magari solo la "popolarità"!
Qualcuno mi prenderà per incoerente, però insisto sulla necessità di avere rapporti interpersonali reali.
L'uso del web è fondamentale per lavoro e a scopo ricreativo, non può essere il metro del nostro valore.
Se così fosse, ogni follower perso non è più un tizio che dissente ma un giudice che ci rifiuta!
L'autolesionismo deriva anche dal vuoto di valori di cui ci siamo privati.
Il problema è che per guarirlo il percorso diventa impegnativo.
Non deleghiamo più il nostro valore a terze persone, iniziamo un cammino in cui ci prendiamo cura di noi stessi, per noi stessi e senza essere approvati da nessuno!
Rileggendo ciò che scrivo, spesso mi critico ferocemente...poi per fortuna, capita un articolo di qualche "giornalista" strapagato e mi rincuoro!
Penso che sbaglia chi lo fa come mestiere, figurati una che non riesce nemmeno a trafficare col web!
Una che straparla di tutto in un mondo sordo!
Una che fa domande in una società che esige risposte!
E allora mi sorrido...mi auto assolvo...penso che qualcuno mi legge e analizza un ragionamento che ne sollecita altri.
Insomma, sente che il mio percorso può essere di avallo al suo.
Così hanno funzionato i libri che ho letto.
Mi hanno supportata in tante situazioni pesanti.
Mi riconoscevo in ciò che leggevo oppure mi aiutavano a reagire oppure mi regalavano una risata.
Credo sia essenziale!
Amo la lettura, mi sto cimentando nella scrittura spesso ispirata da persone con cui interagisco anche virtualmente.
Allora dedico i miei scritti sperando di fare cosa gradita.
Non so ancora dove tutto ciò mi porterà, mi accontento di accendere speranze...:-)!!!

Buona vita, Arianna.

martedì 17 ottobre 2017

i miei primi 40.000






Ciao a chi mi legge.

Soprattutto a chi lo fa da circa dieci mesi.
Questa è un'avventura condivisa iniziata lo scorso dicembre.
Così un po' per gioco, un po' per provocazione ho continuato fino ad aprile.
Storie vere, episodi o avvenimenti trasformati in racconti.
Idee e riflessioni da commentare.

Poi, onestamente, nonostante i meravigliosi complimenti ricevuti, non ho avuto più voglia di pubblicare.
Ho scritto molto...molto ho cancellato!
Troppo polemica forse fastidiosa, troppo esplicita nel commentare fatti e persone riconoscibili.

Così ho iniziato ad approcciare a Twitter verso marzo e ho sperimentato piccoli pensieri in 140 caratteri.
Sorprendentemente sono stata notata e subito seguita da professionisti di questo ampio mondo.

Dico con enorme vanto che sono stata sollecitata ed invitata a ricominciare a scrivere e pubblicare da chi già lo fa di mestiere.
Più di qualcuno mi ha offerto spazi di cui usufruire o di commentare il proprio blog.
LUSINGHIERO ma...c'è un ma!

Arrivata a questo punto, la speranza si è accesa...forse prematuramente o troppo esplicita, comunque ho iniziato a credere che questo possa essere il mio futuro lavorativo.

Ringrazio chi mi sostiene con ritwit di post, pensieri e foto.

Molto di ciò che scrivo è ispirato da persone vere...storie reali, magari un po' camuffate.
Il risultato è che chi legge apprezza perché si riconosce.

I commenti sono sempre lusinghieri, mi danno coraggio.
Io rileggendo mi critico aspramente.

Però oramai sono curiosa di vedere fin dove arrivo.
Se veramente posso aspirare a farne un lavoro o se è un'opportunità solo per coltivare un hobby.
Chissà?!
Inizio ad escludere di non essere dotata di una sorta di piacevolezza nella scrittura perché il riscontro che ho avuto è oggettivo...quindi proseguo...

Il mio sogno?! (già in parte realizzato)
Scrivere su "ordinazione".
Ovvero essere commissionata a trattare argomenti, i più disparati, in modo diretto e spontaneo...sarebbe estremamente stimolante.
La famosa "posta del cuore" che tanto amavo da ragazza.

Si vedrà, intanto continuo a sperimentare in ottima compagnia.

GRAZIE di leggermi.
Buona vita, Arianna.

la musica

Ciao a chi mi legge.
Essendo per me indispensabile ne scrivo per come la vivo io.
Già, la musica è vita!
Nel senso stretto del termine...
Il cuore batte.
Il sangue pulsa nelle vene.
I polmoni, prendono e rilasciano aria.
Il corpo si muove coordinando ritmicamente i passi.
È tutto un crescendo di battiti!

Amo la musica profondamente.
Racchiude un caleidoscopio di emozioni.
È equilibrata, non fa torto a nessuno ed è fruibile a tutti.
La musica a qualsiasi età o stato emotivo o periodo di vita accompagna e sottolinea momenti importanti.
Oggettivamente è presente nella quotidianità di tutti.
Una canzone stimola sentimenti, ricordi, speranze.
Può rallegrare, mettere euforia, rattristare, suscitare commozione o scatenare un ballo!

Spesso canto in macchina, quando la radio passa qualche canzone che è stata basilare nella mia vita!
Mi è capitato di incrociare sguardi divertiti di chi, magari fermo al semaforo, mi ha vista "esibirmi"!!! :-)

Non ho un genere preferito, dipende dalla situazione o dallo stato d'animo o dal contesto.
Però ho sempre una colonna sonora. 
Pensate ai film, senza la musica di sottofondo perderebbero gran parte della bellezza.
Prediligo la musica italiana, mi scateno con il latino americano.

La musica permette di "comunicare"...
Persone che non hanno parole, si affidano ad una canzone per farsi rappresentare.
Innamorati che si corteggiano dedicandosi testi ricchi di sentimento.
In base all'età, ognuno ha i suoi gusti, il suo repertorio.
Può essere un canale per accorciare distanze, quasi a potersi sfiorare...
Una canzone può "costringerti" a pensare ad una particolare persona! :-)

La musica è la rappresentazione della società:
varia, variegata, variabile, variopinta.

Ascoltare buona musica, fa vibrare l'anima, distende i nervi, stimola il buon umore, insomma è una carezza!
E una carezza, non si rifiuta mai!

Buona vita, Arianna.

sabato 14 ottobre 2017

l'ombra.

Ciao a chi mi legge.
In ognuno di noi con il passare del tempo, si forma il carattere.
Gusti, preferenze, opinioni e tutto ciò che ci contraddistingue, che ci rende unici.
Poi, anche non volendo ammetterlo, le esperienze sedimentano anche emozioni considerate negative.
Ansia, paura, forse anche debolezza...
È l'ombra che si proietta fuori di noi, se ci avete fatto caso è sempre deformata rispetto ai nostri contorni.
Il sole ci illumina e proietta questa figura senza lineamenti.
Però è lì, fa parte di noi, ci segue, ci osserva silenziosamente, è l'unica che ci conosce davvero!
Per qualcuno è un rifugio sicuro, dove racchiudere tutto ciò che è poco convenzionale o mal tollerato.
Credo che andare fino in fondo aiuti a conoscere se stessi e forse ad accettarsi, difetti compresi.
Solo l'ombra ci può svelare chi siamo veramente e perché si è potuta nutrire, approfittando della nostra negazione.
In effetti è più rassicurante credersi immuni da pensieri negativi, aggressivi o rinunciatari.
E invece io penso che alla base di un buon equilibrio, ci debba essere la comprensione dei nostri lati ombra 
Fanno parte del nostro vissuto, hanno una ragione di esistere e se ignorati, segnalano la loro presenza.
Spesso si crede che sedando un disturbo esso scompaia.
Non credo, penso invece che vada affrontato.
Solo accettando i nostri risvolti negativi possiamo ridimensionare il loro potere sulla nostra quotidianità.
Solo guardando in faccia la nostra parte più misera e gretta, possiamo modellarla a nostro piacimento e beneficiarne.
Accettando la totalità dell'animo umano, permettiamo a noi stessi di evolvere come persone, liberandoci della convinzione errata, di dover essere per forza vincenti e ragionevolmente corretti.
Non credo proprio!
Tutti sbagliamo, spesso mossi da sentimenti poco nobili.
Da incongruenze dei pensieri, da scelte più facili e meno impegnative.
Ma, l'ombra è lì che osserva, assorbe, memorizza.
Al momento giusto, bussa e ci ricorda ciò che siamo...
Un po' come nascondere la polvere sotto al tappeto!
Oltre ad essere anti igienico, prima o poi viene fuori e il lavoro di pulizia, si complica.
Credo che in rarissimi casi si possa evitare di fare i conti con la propria ombra.
Forse chi si serve di lei per avere diverse opportunità è il più fortunato.
Per tutti gli altri c'è necessità di amalgamarla nel vivere quotidiano.
Dosandola, potrebbe essere una risorsa anziché un limite.
La paura diventerebbe un allarme di scelte affrettate.
L'ansia segnalerebbe un disagio non più tollerabile.
Il cinismo funzionerebbe come protezione per coloro che sono carenti di sano egoismo.
Forse affrontando il lato più profondo e sgradevole dei nostri sentimenti, potremmo servircene in modo costruttivo.
E magari imparare ad accettare che la natura ci riserva anche sensazioni sgradevoli o meglio stimola sentimenti contrastanti.
Così facendo le reazioni più istintive verrebbero stemperate dalla razionalità ma non del tutto soffocate.
Nel limite della tollerabilità, i nostri lati ombra segnano dei confini inviolabili, che proteggono la parte più fragile di noi.
Quella che ognuno protegge e nasconde ad occhi indiscreti.
Forse facendo leva sui nostri istinti meno nobili, dosandoli sapientemente, il carattere sarebbe più aderente alla personalità e l'equilibrio creato, sarebbe la custodia dell'animo fragile.
In fondo, potrebbe essere proprio l'ombra a custodire la vera natura di ognuno di noi...
Forse...

Buona vita, Arianna.